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FATTA LA STORIA: picchiando un arbitro si rischia la galera. Due condanne penali dopo il "caso" SoloLecce.it

Ecco la sentenza della Prima Sezione penale del Tribunale di Lecce

18.05.2019 16:09

LECCE - Il calcio, il terreno di gioco, lo stadio non è più zona franca, luogo dove sfogarsi senza conseguenze, senza rischiare nulla. Picchiando un arbitro puoi farti la galera. Finalmente.

E' stato il nostro "caso" più seguito, anche dalla stampa nazionale, l'articolo più letto nella storia di quattro anni di informazione di SoloLecce.it.

Ora la sentenza penale fa altrettanto storia, entra nella storia del calcio. Picchiando un arbitro si viene condannati con conseguenze penali, anche se l'entità della pena non prevede la reclusione in carcere, ma macchia per sempre.

E' una sentenza storica per il calcio, quella della Prima Sezione Penale del Tribunale di Lecce che documenti, video e testimonianze alla mano ha condannato a 9 e 12 mesi di carcere per lesioni rispettivamente il calciatore e il tifoso dell'Atletico Cavallino che hanno aggredito e picchiato il giovane arbitro Luigi Rosato della Sezione AIA di Lecce. Al fischietto leccese 13mila Euro di risarcimento danni, 6500 a testa dai due aggressori: andranno in beneficienza per volontà della stessa vittima.

I fatti risalgono al 26 ottobre 2014, il giorno prima del "lancio" on line di SoloLecce.it. Nel corso della sfida di Seconda Categoria Puglia Atletico Cavallino-Cutrofiano l'arbitro, all'epoca dei fatti 17enne, concesse un rigore agli ospiti sul 2-1. La decisione scatenò la violenza di un calciatore locale e l'invasione di campo di un facinoroso altrettanto violento. La partita venne sospesa e l'arbitro trasportato in ospedale.

Fece particolarmente scalpore, e da lì nacque il "caso" giornalistico di SoloLecce.it, l'intervista a fine gara del Presidente dell'Atletico Cavallino che giustificò le violenze, minacciando di morte l'arbitro davanti alla telecamera.

Ecco il video di quel giorno di SoloLecce.it che ha fatto il giro delle testate nazionali e internazionali, da Sky a Repubblica, Gazzetta dello Sport, sino ai principali network di informazione stranieri.

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