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ESCLUSIVO DE PICCIOTTO: "milioni di Euro fermati dalla burocrazia italiana, ma non lascerò il Lecce"

Ecco le parole del consigliere di amministrazione del Lecce, pronto a un ricorso al TAR per riprendere un grosso investimento

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FASANO - "Ve lo dico senza polemica ma solo per farvi rendere conto della situazione, scrivete pure: per me è più facile investire in Russia, dove ho meno autorizzazioni da chiedere. Ma non voglio fare vittimismo coi salentini e i tifosi che vi leggono: non abbandonerò il Salento, farò ricorso al TAR e continuerò il mio bellissimo impegno nel Lecce. E' un'esperienza stimolante, bellissima, in una piazza calorosa e che vive il calcio con tanta passione. Lecce merita categorie dverse, molto diverse".

Ecco le parole esclusive di Renè De Picciotto che ha presentato ricorso ai giudici amministrativi contro l'ultimo rifiuto del Comune di Fasano che si oppone a un cambio di destinazione d'uso per Masseria Pettolecchia (FOTO SOPRA), una fortezza agricola costruita nel 1450 che il re del turismo svizzero e consigliere d'amministrazione del Lecce (è entrato con il 12% delle quote) vorrebbe trasformare in un centro per avvenimenti sociali, culturali e matrimoni di lusso (FOTO SOTTO DE PICCIOTTO IN TRIBUNA PER IL LECCE).

"Ho aspettato 1460 giorni, 4 anni", ci dice De Picciotto, "poi alla fine il Comune si è ricordato di dire no: faremo ricorso al TAR, è impossibile tenere fermi milioni di Euro di investimenti impantanati nella burocrazia italiana". Il Comune, dal canto suo, sostiene nel suo parere motivato che all'interno della struttura si possa realizzare al massimo un agriturismo o una residenza privata, non un complesso così importante come vorrebbe De Picciotto.

Tra Savelletri e Torre Canne, visibile lungo la litoranea, Masseria Pettolecchia ha un agrumeto splendido, una antica casa del fattore, addirittura una chiesetta annessa che andrebbe restaurata e recuperata, un trappeto, delle caratteristiche vasche di raccolta dell'olio, cisterne e una fortezza al centro, imponente, quasi un castello per l'epoca, dotato di postazioni difensive e di bellissime architetture.

Un gioiello che De Picciotto vorrebbe far rinascere, ma che il Comune di Fasano preferisce tenere così, fermo, nel nulla.

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