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Fatto calcio col culo del Fisco e dei lavoratori: FALLIMENTO BARI, 90 MILIONI di debiti in due società. 6 INDAGATI

Giunge al termine il lavoro della magistratura barese sul fallimento del primo Bari, quello dei Matarrese

BARI - Anche i vertici degli industriali di Puglia e il Presidente di ConfIndustria Domenico De Bartolomeo sono finiti nei guai per il crack finanziario del Bari.

C'è dunque pure il nome di De Bartolomeo tra gli indagati "illustri" della Procura di Bari per il fallimento del Bari dei Matarrese. In sei sono indagati per bancarotta fraudolenta.

Con De Bartolomeo sotto inchiesta c'è Antonio Matarrese, ex Presidente Nazionale FIGC, i due Salvatore cugini di Matarrese, anche loro Matarrese di cognome, Claudio Garzelli e Francesco Vinella, dirigenti divertice di quel vecchio Bari.

Secondo la ricostruzione della Guardia di Finanza il Bari non avrebbe pagato 54 milioni di Euro di debiti con il Fisco e lo Stato, mentre la famiglia Matarrese avrebbe "svuotato" le casse del Bari di 12 milioni e mezzo di Euro sottratti alla società calcistica per altre destinazioni.

Il Bari dei Matarrese, lo ricordiamo, poi fallì comunque, lasciando dalle ceneri del suo passato nomi e marchi al Bari di Paparesta e poi di Giancaspro, fallito di nuovo con altri 40 milioni di Euro di debiti.

In dieci anni circa a Bari due società di calcio hanno accumulato 90 milioni di debiti, stipendi non pagati, personale messo per strada, amministrativi disoccupati, magazzinieri e padri di famiglia che hanno perso il lavoro. Senza contare il danno sociale alla cittadinanza italiana per il Fisco non pagato: quello che pagano i tifosi, i cittadini comuni, i baresi, i leccesi.

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